Che cos'è la visita ortopedica

La visita ortopedica è un'indagine diagnostica finalizzata a studiare lo stato di salute dell'apparato locomotore, che comprende ossa, muscoli, articolazioni, legamenti e tendini.

Lo scopo di questa visita è di analizzare i seguenti aspetti del paziente:

  • anatomia e fisiologia dell'apparato osteoarticolare, muscolare e connettivale;
  • conseguenze di traumi e infortuni;
  • patologie a carico dell'apparato locomotore;
  • programmazione di eventuali interventi chirurgici di correzione;
  • impostazione di un percorso di riabilitazione;
  • terapia del dolore in caso di sofferenza dell'apparato muscoloscheletrico.

La visita ortopedica ha due principali finalità, da un lato quella di diagnosticare la presenza di malattie e d'altro lato la capacità di impostare un programma terapeutico che può prevedere l'impiego di farmaci ma anche il ricorso a operazioni.

Tale esame consente di verificare l'integrità strutturale e funzionale dell'intero apparato locomotore, ad esempio l'accertandosi che nessuna struttura ossea sia fratturata.

A volte il paziente può provare dolore anche quando non ha nulla di rotto. In questi casi, è probabile che sia presente un’infiammazione che può interessare ossa, articolazioni, muscoli o legamenti.

A cosa serve la visita ortopedica

La visita ortopedica serve per analizzare la struttura e la funzionalità dell'apparato locomotore, in collegamento a eventuali patologie che possono essere acute, croniche oppure degenerative.

Le parti del corpo sottoposte a indagine sono la colonna vertebrale, gli arti superiori (spalle, braccia, gomiti, mani e polsi) e gli arti inferiori (anche, gambe, ginocchia, caviglie e piedi).

Le più frequenti patologie che vengono diagnosticate da questa visita sono:

  • fratture, riguardanti il tessuto osseo e che possono essere composte o scomposte, semplici o pluriframmentarie, aperte o chiuse;
  •  incidenti alle articolazioni, che consistono in distorsioni, lussazioni e infortuni alle capsule articolari, ai legamenti o ai tendini;
  • borsite, che si riferisce all'infiammazione della borsa sinoviale, una piccola sacca piena di liquido viscoso che si trova a livello articolare e che svolge una funzione anti-attrito;
  • tendinopatie, comprendenti tutte le malattie dei tendini oppure la loro lacerazione;
  • incidenti muscolari, che si manifestano con contratture, stiramenti o strappi;
  • anomalie della colonna vertebrale, che consistono in deformità anatomiche come scoliosi e iper-cifosi;
  • deformità degli arti, tra cui figurano valgismo, varismo, piede piatto e dismetria degli arti inferiori;
  • compressione nervosa, che dipende dallo schiacciamento di fibre nervose periferiche ad opera di una struttura ossea, come ad esempio la sindrome del tunnel carpale e la sindrome piriforme;
  • artrosi, che viene considerata la più diffusa forma di artrite e che si distingue per una progressiva degenerazione del tessuto cartilagineo articolare;
  • artrite reumatoide, che rappresenta una delle più comuni patologie autoimmuni;
  • patologie metaboliche del tessuto osseo, come osteoporosi, rachitismo, osteomalacia e malattia di Paget;
  • miosite, un'infiammazione diffusa dei muscoli di tutto il corpo, responsabile di astenia, dolore muscolare e atrofia;
  • neoplasie, che derivano dalla proliferazione incontrollata degli osteoblasti e delle cellule del tessuto cartilagineo;
  • discopatie, che sono disturbi su base nervosa (fuoriuscita del midollo spinale) ma con un coinvolgimento osseo (spostamento dei dischi intervertebrali).

Come si svolge la visita

Recandosi dall'ortopedico, il paziente deve innanzitutto riferire i motivi lo hanno spinto a chiedere un consulto, pertanto il primo passaggio è concentrato sull'anamnesi completa che prevede la storia clinica pregressa con eventuali interventi chirurgici all'apparato osteoarticolare.

Successivamente, la visita prosegue con un esame obiettivo o un esame fisico, che presuppone un'attenta analisi del corpo del paziente, con alcune manovre specifiche alla ricerca di sintomi correlati ai disturbi riferiti.

I test impiegati prevedono ispezione delle parti anatomiche, palpazione delle masse muscolari, dei tendini e delle ossa, percussione su varie parti dello scheletro, prove motorie e di resistenza.

Prima di emettere una diagnosi, in alcuni casi lo specialista prescrive esami diagnostici strumentali come radiografie, ecografie, TAC o risonanza magnetica.

Al termine della visita ortopedica, che può essere suddivisa in due colloqui qualora sia necessario analizzare i referti delle indagini strumentali, lo specialista risolve il quesito diagnostico e propone un iter terapeutico, che può essere conservativo (preparati farmacologici) o interventistico (operazione chirurgica).

Sono previste norme di preparazione?

La visita ortopedica non prevede alcuna preparazione specifica ma soltanto la raccolta di tutti gli eventuali esami strumentali, ematochimici, delle urine e del liquido sinoviale effettuati in precedenza e non anteriori a due mesi rispetto al colloquio con lo specialista.

È sempre consigliabile sospendere l'assunzione di medicinali antinfiammatori e antidolorifici, per non impedire all'ortopedico di riconoscere eventuali sintomi o problematiche durante la visita.

 

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