Il fisiatra è il medico specialista della riabilitazione ma anche della “abilitazione”. Grazie a questa peculiarità può intervenire in ogni fase del ciclo di vita dell’individuo. La disciplina si pone trasversalmente rispetto alle altre branche della medicina ed interagisce con esse a diversi livelli.
L’intervento del fisiatra nei primi mesi di vita
Per esempio un bambino può necessitare l’intervento fisiatrico nelle prime ore di vita per valutare una anomalia posturale legata alla posizione in utero, una malposizione dei piedi o una difficoltà ad allineare il capo (plagiocefalia, torcicollo miogeno). Osservando il bambino nei suoi movimenti spontanei (General Movements) dalla nascita ai primi mesi di vita, si possono mettere in luce delle difficoltà nell’organizzazione del movimento che possono aiutare nella diagnosi precoce di eventuali problematiche neurologiche.
Sviluppo psicomotorio e ruolo del fisiatra
Lo sviluppo psicomotorio del bambino unisce le acquisizioni motorie allo sviluppo psichico, il saper fare, sapersi relazionare e quindi crescere. Un fisiatra specializzato in questo ambito deve monitorare che questo avvenga al meglio per sapere intervenire nel momento giusto qualora ci siano difficoltà, coinvolgendo i diversi specialisti ed indirizzando i genitori nel modo più adeguato; in questo caso non avviene un recupero, o appunto una ri-abilitazione, di una funzione persa ma una abilitazione, una facilitazione ad un apprendimento non ancora avvenuto.
Vizi posturali e scoliosi in età evolutiva
Durante la crescita è importante poi osservare che non si sviluppino dei vizi posturali, soprattutto attorno all’età adolescenziale ma anche più precocemente, che possano portare allo sviluppo di vere e proprie asimmetrie strutturate come la scoliosi, con modificazione della struttura ossea del corpo. Una attenta valutazione con monitoraggio più o meno frequente permette di intervenire nel modo corretto prevenendo, limitando o correggendo con diversi strumenti queste problematiche. Ancora una volta, la collaborazione con altri specialisti permetterà di affrontare le possibile cause eziologiche delle anomalie posturali in modo completo. Per esempio una mal occlusione dentale o un difetto della vista possono essere la causa di una asimmetria posturale e saperle identificare come possibili cause può risolvere rapidamente la problematica grazie all’invio dallo specialista designato.
Adolescenza: come affrontare i cambiamenti fisici e psicologici
L’età adolescenziale è un periodo di grandi trasformazioni sia psicologiche che fisiche. E’ necessario accostarsi ai ragazzi con rispetto ed apertura anche nei confronti di quanto preferiscono tenere per sé, considerando tutti gli aspetti prima di proporre terapie o trattamenti specifici. Con il crescere dell’età dei pazienti, la casistica del riabilitatore inizia a spostarsi in modo importante sulle problematiche osteomuscolari e tendinee. Dolori, limitazioni articolari, esiti traumatici, ma anche esiti neurologici.
Problematiche osteo-muscolari e gravidanza
Durante la gravidanza capita a volte di soffrire di lombalgia, sciatalgia o pubalgia, ma anche di avere una riacutizzazione di dolori dell’anca o dell’articolazione sacroiliaca. In questi casi la collaborazione tra gli specialisti è fondamentale per garantire il benessere della mamma e del bambino, trovando la migliore soluzione per il sollievo della mamma evitando l’utilizzo di approcci poco indicati per il bambino. Un fisiatra, dopo una attenta valutazione, è in grado di proporre semplici esercizi che contengano i sintomi ed evitino posture antalgiche, selezionando i movimenti più adeguati che non comportino alcun rischio per la puerpera ed il nascituro. Anche dopo il parto la mamma può presentare qualche difficoltà nel riequilibrio fisico. I tessuti muscolari e legamentosi si riadattano all’assenza del feto, il peso corporeo cambia, gli sforzi fisici e la tipologia dei movimenti si modificano. Tenere in braccio a lungo il bambino può provocare cervicobrachialgie o tendiniti al polso e alla spalla, nulla di grave naturalmente, ma sicuramente piccoli fastidi che è meglio risolvere subito piuttosto che cronicizzare.
Prevenzione e salute in età adulta
Porre delle solide basi muscolari e posturali in età giovanile è molto importante per prevenire i dolori nell’età adulta. Il nostro stile di vita medio è abbastanza sedentario, molte persone passano la maggior parte del tempo sedute alla scrivania per lavoro e lo schema posturale è quasi sempre in flessione, per seguire il movimento degli arti superiori e per guardare il cellulare. Un’attività motoria regolare che favorisca movimenti di apertura, estensione e mantenimento della articolarità del rachide oltre che le lunghezze muscolari soprattutto della parte posteriore del corpo, favorisce il benessere e la prevenzione dei dolori articolari ed inibisce gli effetti di irrigidimento portati dalla artrosi.
Il fisiatra ha il compito non solo di curare ma anche di prevenire l’insorgenza dei dolori osteomuscolari lavorando sulla correzione delle abitudini scorrette, delle posture viziate e dei fattori di rischio identificati su ciascun paziente; deve porre particolare attenzione anche nel periodo menopausale della donna per favorire il corretto mantenimento del metabolismo osseo, prevenendo l’osteoporosi per quanto possibile, minimizzando i fattori di rischio, collaborando in tal senso con la paziente fino ad intervenire nel momento corretto con le terapie.
Quali sono le patologie acute e come gestire il dolore
Nelle patologie acute come le radicolopatie da ernie discali l’intervento diviene più incisivo con la definizione degli esami strumentali necessari per una corretta diagnosi e l’utilizzo di diversi strumenti, farmacologici e non, per la soluzione in breve tempo del dolore acuto. Terapie antinfiammatorie, antidolorifiche, nutraceutici per proteggere le terminazioni nervose oltre a terapie manuali, fisioterapia, terapie fisiche, mesoterapia, eventuali ortesi, ozonoterapia ed agopuntura sono tutti strumenti da dosare ed utilizzare con precisione per risolvere nel più breve tempo la sintomatologia dolorosa acuta. La possibilità di lavorare trasversalmente rispetto alle altre discipline permette al riabilitatore di assistere il paziente in diversi momenti.
Può capitare che dopo un evento neurologico (ictus, trauma cranico o emorragia cerebrale) un paziente abbia bisogno della riabilitazione, ma anche dopo un intervento chirurgico ortopedico o addominale o toracico. Per esempio in seguito ad un’ustione ed ad un intervento dermatologico è spesso indicata una valutazione fisiatrica ed un periodo di recupero funzionale. Uno strumento utile da utilizzare con accortezza in tutte le problematiche elencate, oltre ad innumerevoli altre, che può sostenere e coadiuvare il lavoro del fisiatra è l’agopuntura che, pur partendo da un razionale diverso rispetto alla medicina occidentale, riesce a porsi come strumento complementare molto utile.
L’agopuntura come strumento complementare
Per trattare la componente dolorosa di una lombalgia o di una gonalgia per esempio è indicata l’agopuntura mentre si lavora con un programma fisioterapico mirato. Per diminuire i disturbi della cervicalgia o della cefalea muscolotensiva senza abusare di farmaci. O ancora per problematiche adolescenziali quali l’acne, l’ansia, la dismenorrea o l’amenorrea che possono influenzare il benessere del giovane in una età tanto delicata.
Il valore trasversale del fisiatra
Il lavoro del fisiatra è molto vario e per questo bellissimo; la possibilità di interagire con persone di diversa età arricchisce molto il professionista. Poter poi collaborare, confrontarsi con specialisti diversi stimola in continuo la curiosità scientifica e permette di creare una rete utile per i pazienti stessi, dando modo di prendersi cura dell’individuo in modo olistico ed approfondito.
