Ecografia: cosa c’è da sapere?

La nascita della metodica dell’ecografia la si può far risalire al 1960: questa è una tecnica che utilizza come energia per acquisire immagini gli ultrasuoni generati da cristalli di quarzo messi in vibrazione tramite la applicazione di una corrente elettrica, in modo tale da poter individuare le strutture interne dell’organismo, sfruttando il fenomeno fisico degli echi.

L’ecografia ha ovviamente dei limiti, e il principale che possiamo individuare è che questa metodica diagnostica dipende strettamente dagli operatori che la mettono in atto.

Le generalità sulle ecografie
L’ecografia utilizza ai fini diagnostici le riflessioni dette ‘echi’ che si ottengono facendo interagire un fascio di ultrasuoni con i tessuti biologici. Sono immagini:

Tomografiche (l’ecografia in alcuni scritti viene chiamata ecotomografia): si acquisisce uno strato;
Dinamiche, perché a differenza dalla Rx Torace qui vengono acquisite sequenze video;
Morfologiche/ funzionali perché essendo dinamiche ci consentono di ricostruire le forme degli organi del piano di sezione e ci dice le loro funzioni, come per esempio nello studio della contrattilità miocardica.

Non bisogna commettere l’errore di confondere le peculiarità tecniche dell’ecografia con quelle della radiologia. Mentre la radiografia e la TC ci dicono la densità e la trasparenza delle strutture ai raggi X, l’ecografia ci esplica la capacità dei tessuti di riflettere le onde meccaniche e generare gli echi.

A cosa servono le ecografie?

L’ecografia viene solitamente consigliata dal proprio medico curante, qualora ci fosse il sospetto di eventuali patologie, tuttavia viene anche molto spesso utilizzata a scopo preventivo, quando vi sono dei fattori di rischio che potrebbero mettere in guardia il medico.

Quali sono le differenti tipologie di ecografie praticabili?
Esistono davvero tantissime tipologie di ecografie esistenti, le quali si possono dividere in base alla regione che si desidera analizzare. Tra le più richieste e le più utilizzate, troviamo:

Ecografia addome completo

L’ecografia addome completo permette di analizzare i principali organi addominali, evidenziando eventuali anomalie. Si tratta di un esame di routine, prescritto principalmente alla luce di valori fuori dalla norma negli esami del sangue o di sintomi specifici a carico dell’addome. Con questo esame è possibile verificare lo stato di:

 

Fegato, individuando eventualmente steatosi epatica, cirrosi, tumori

Colecisti ed eventuale infiammazione

Vie biliari, per verificare la presenza di calcoli

Pancreas e relativi cisti, ascessi o tumori

Milza

Reni, calcoli, tumori e insufficienza renale

Vescica

Prostata ed eventuale ipertrofia prostatica

 

Ecografia in gravidanza

L’ecografia in gravidanza viene utilizzata in maniera diffusa per analizzare l’utero e lo sviluppo della gravidanza (posizione del feto, quantità di liquido amniotico, eventuali anomalie della placenta). Di norma sono previste due ecografie, ma, in alcune condizioni di rischio, potrebbe essere necessario farne tre.

Ecografia doppler

L’ecografia doppler o eco-color-doppler è un esame in grado di verificare le funzionalità cardiache e dei vasi sanguigni. Con questa ecografia è possibile individuare le seguenti patologie:

 

  • Aneurismi
  • Stenosi da placca aterosclerotica
  • Versamento pericardico
  • Trombi o emboli
  • Insufficienza cardiaca
  • Stenosi
  • Masse cardiache

Quali sono le modalità di esecuzione delle ecografie?

Questo esame diagnostico viene utilizzato con altissima frequenza proprio per la sua grande utilità: seppur non possa essere utilizzato in tutte le occasioni, non è affatto invasivo e può rappresentare una vera e propria svolta sotto il punto di vista della diagnosi di una patologia.

L’ecografia, infatti, viene anche utilizzata come mezzo di controllo periodico, ai fini di prevenzione.

 

Prenota una visita o richiedi maggiori informazioni